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Indice analitico

PAROLE D'AMORE

DAL CUORE DEL PADRE
DAL CUORE DEL FIGLIO

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14 agosto 1984


Qui è Marina che parla, sorella di Giuliana e zia di Annamaria:
Giuliana, questa notte ho sognato di ricevere una tua lettera. Non potevo decifrare tutto lo scritto, ma in una riga, in nero e in grosso, spiccavano le parole: in Cielo. Poi, due tocchi di campanello: eppure qui ho solo il battente alla porta. Hai qualcosa da dirmi?

15 agosto 1984

Zia Marina voleva avere notizie di quel sacerdote don Giuseppe G., ma ti dirò che, tramite la tua Annamaria egli è salito al Cielo da poco soltanto, e siccome Annamaria segue moltissimo tutti coloro che sono stati a cuore a zia Marina e a zio Eugenio, il Signore gli ha finalmente concesso la gloria del Paradiso. Tu pensi infatti come mai questo ritardo nell'entrare nel regno dei Cieli. Ebbene, questo sacerdote non si prodigava molto per i suoi fedeli, e spesso lasciava andare il suo prossimo alla deriva spirituale per la sua indifferenza e per il suo scarso senso del dovere nella sua missione di sacerdote piuttosto avido, restando e non rassicurando mai nessuno circa il suo essersi dato a Dio, e verso il suo prossimo egli sapeva usare assai spesso nastri di congiunzione fra il Signore e il Peccato per cui il Signore non ha voluto tenerlo subito in Cielo, ma ha dovuto aspettare che la tua Annamaria, in virtù delle tue sante messe gregoriane recenti, lo liberasse, e la visione di Dio lasciasse il posto alle sue pene, e sappi, mamma di Annamaria, che il Signore non fa che benedire la tua sant'Annamaria perché non si stanca mai di prodigarsi per le anime che hanno bisogno di Dio e della Sua luce.
La Madonna

(N.B. Il 1984 era il 40 anniversario di morte di questo sacerdote, molto noto a molti a Milano, di cui omettiamo il nome per discrezione).

6 maggio 1984

A zia Marina devi dire che se si è sognata dei Personali è perché deve sapere che suo zio Riccardo non si trova alla sua dimora di Paradiso, ma si trova ancora in Purgatorio da molto tempo, aspettando la grazia del Signore che lo trasporti in Cielo dove lo sta aspettando la moglie sua tanto amata Erminia.
Le preghiere e le S. Messe fatte celebrare da sua moglie e da suo figlio in terra per lui non sono state sufficienti a strapparlo dalle pene del Purgatorio, poiché non tutto il suo operato è stato degno del perdono di Dio, in effetti feracemente troppo umano e zelante solo di beni terreni.
Il suo amore per il Signore non è stato mai eccessivo e il suo amore per gli uomini neppure.
Zio Riccardo era risoluto a risolvere il problema della sua fede lasciando il Signore, perché non voleva che continuasse a martoriarlo con la perdita dei suoi figli, per cui spesso e spesso si amareggiava ribellandosi a Lui invece di abbandonarsi interamente in Lui nel suo dolore. Ora che vede tutti i suoi figli e la cara sua nuora in Paradiso, desidera ardentemente di raggiungerli, e chiede a voi aiuti di santo soccorso divino con la celebrazione di S. Messe Gregoriane per una santa gloria in Cielo e un carosello di paradisiaca felicità.
Il Signore lo ama ma non può mandarlo in Cielo quindi senza che zia Marina lo faccia salvare dalle pene del Purgatorio. La sua potente collaborazione potrà ora, unita alla tua collaborazione e a quella di zia Leti, portarlo così alla presenza di Dio.
La Madonna
che dai santi, santissimi propositi di Annamaria, trae gioia e potenza di salvezza per le anime zelanti assai di arrivare in Cielo.

febbraio 1984

Ecco un altro episodio raccontato sempre da Marina, sorella di Giuliana:
“Giuliana, ho sognato che mi trovavo probabilmente nel refettorio delle Benedettine, quando mi si avvicinava una signora che non conoscevo se non per essere stata una mia compagna di scuola, mentre lei rispondeva al mio saluto chiamandomi per nome e, sedutasi accanto a me, mi chiedeva che regalo avrei fatto per un neonato, e io le suggerivo un servizietto per la pappa.
La signora poi si alzava, e io le gridavo dietro: “Ma se devo mandarti qualcosa, qual è il tuo indirizzo?” E lei: “Via Verdi, Campo 17”. Quell'indicazione “campo 17” non è forse di persona morta? E chi sarà mai la signora?”

Quel sogno di zia Marina significava che quell'anima che lei ha visto non avrebbe salvezza se Annamaria non pensasse a lei, ed è proprio l’anima di una sua compagna di scuola, praticamente dimenticata da tutti coloro che l'hanno conosciuta e anche amata.
Si chiamava Lucia, ma il suo nome era notificato in comune come Amalia Lucia: ora il Signore vuole salvarla e vuole servirsi di zia Marina e di te, mamma di Annamaria che puoi trasmettere questo messaggio. Manca una dozzina di S. Messe affinché ella vada in Cielo. A zia Marina Gesù, sarà molto grato e la ricompenserà con tanta generosità.

La Madonna

 

“Ho individuato quell'anima bisognosa nella mia compagna di scuola Lucia Tornella, anche perché c'eravamo scambiato un regalino in occasione della nascita a entrambe di un figlio nel 1947, e ricordo che io le avevo fatto avere proprio due bavette per la pappa.
Oggi, 11 marzo 1984, mi sono recata in Via de’Togni 10, dove sapevo che abitava, e ho saputo che Lucia Tornella Tremolada è morta da più di 10 anni ed è sepolta fuori Milano.”

 

 
 
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