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PAROLE D'AMORE

DAL CUORE DEL PADRE
DAL CUORE DEL FIGLIO

pagina 149
 

 

 

a sfilacciarsi in sfrangiamenti di Me stesso,
con il Mio potere, il Mio stesso potere,
anche se con diversa, diversissima potenzialità,
ma con gli stessi Miei principi, di bontà, di generosità
e di ogni attributo che a Me appartiene
e che a lui apparteneva, al Mio Angelo, il Mio più bell'Angelo,
tanto bello e tanto labile, tanto carico ma tanto instabile,
tutto quello poi avvenne, e bastò un elemento,
bastò solo un elemento perché tutto poi saltasse
di quei fili benedetti che solo amore dovevano trasmettere
e che poi di odio invece si riempirono.


E fu il caos:
gli elementi impazziti nascostamente
malfunzionarono all'interno di quella creatura
che di Me era il meglio, che per Me era il perfetto,
e adepti poi egli fece tra gli Angeli suoi vicini,
nei quali facile fu causare la stessa inversione di polarità,
lo stesso cambiamento di potenzialità su quei fili,
benedetti fili,
che sentimenti opposti - ossia caratteristiche opposte -
cominciarono a trasmettere e a trasportare
e presto, questa stessa inversione di polarità
- la realtà tutta -
ossia ciò che in Me e solo in Me esisteva,
cominciò a pervadere e a invadere la realtà tutta
sotto il Mio sguardo attento e vigile a ogni mutamento
che la realtà tutta percorreva,
che ero lo stesso, il Me infinito e illimitato,
intangibile e incircoscrivibile,
e dal caos, dall'immane caos,
dall'esplosione che inevitabile la realtà tutta pervase
la realtà nuova lo divisi, per moltiplicarla all'infinito,
per farla vivere anziché morire,
per farla prolungarsi all'infinito nell'infinito
e l'infinito così riempire così come lo l'infinito riempivo
perché, pur così suddiviso e così moltiplicato

 

 

 
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