che Io stesso a piene mani distribuito avevo,
i cui bagliori
gioia al Mio Cuore e tripudio portare dovevano.
Come artista
la realtà Mia disegnato Io avevo,
come artista che crea e che non si stanca di esprimere
gioia e passione, ardore e amore,
in un insieme perfetto di sintonie di colori,
di morbide sfumature e di tiepidi ambrati,
che la realtà nel suo insieme
miscelare doveva
affinché non troppi fossero i contrasti,
che il tepore della mezza-luce intenerire doveva
affinché non fosse eccessiva la luce che,
da Me provenendo,
con eccesso di violenza
in troppo vividi colori distribuita,
con eccessivo vigore sarebbe rimbalzata
creando scompiglio di suoni
e scompiglio di luminosità, che fuori del Mio intento erano,
di creare armonie di luci e armonie di colori,
dove la luce il colore vivifica,
e dove la luce il suono stesso produce,
diversamente diffondendosi e caricandosi di intensità
diverse di toni
e diverse di fantasie cromatiche particolari,
che il cuore diversamente esultare
e diversamente commuovere dovevano,
e il suono tra queste fantasie cromatiche
con altrettanta arte interiore diffondersi poteva,
creando intensità di sentimenti
e armonia di intenti,
in ciò che era da fare e in ciò che fatto era stato,
per la gloria Mia Celeste e di tutto il Mio Creato.
Di tutto il Mio Creato ho detto,