Introduzione
Perché questi colloqui d'amore?
Si comprende e si accetta che un cuore amante desideri scrivere e descrivere
il proprio sentimento verso la persona amata, e non si accetta invece,
molto spesso, che Dio desideri scrivere e descrivere quell'amore divino
che Lo ha spinto a creare l'uomo e a seguirlo in tutta la sua storia
come un padre e un fratello amoroso. Sembrerebbe che parlare del proprio
amore debba sminuire o peggio squalificare la propria persona. E invece
non è così Dio desidera con ansia di parlare alle Sue
creature. Parlare non tanto delle "piccole "vicende della
loro vita quanto del Suo grande (e folle) amore per loro, per ciascuna
di loro. Un amore profondo, imprevedibile, fantasioso e appassionato
che in certe sue espressioni (verbali) può lasciarci stupiti
e a volte scandalizzati. Chi Gli vuole veramente bene, e in maniera
disinteressata (anima "prediletta "che Lo "predilige"),
sente il bisogno (ogni tanto) di tacere e aprire il proprio cuore oltre
che la propria mente per ascoltare il Suo Cuore: Cuore di Padre, Cuore
di Figlio, Cuore di Fratello. Talvolta a queste anime il Signore ama
aprire il proprio cuore svelando alcune delle Sue innumerevoli ricchezze
e gettando fasci di luce sulla storia di un amore, il Suo. Amore verso
le prime creature, gli Angeli (tra cui Lucifero) e poi verso il primo
uomo e la prima donna che a un certo momento della loro esistenza non
hanno più corrisposto ad esso colpendo per l'ennesima volta il
Suo Cuore di Padre. A questa storia di Amore, antichissimo nel tempo,
se ne aggiunge un'altra: quella di Gesù Cristo, Dio fatto Uomo,
il Cuore del Padre che si fa Cuore di Figlio per insegnare a noi come
un figlio si debba comportare col Padre nei Cieli e per rimeritare per
l'uomo tutto quello che già aveva ma che aveva poi perduto con
la sua ribellione. A queste storie d'amore se ne aggiungono al tre:
una per ogni creatura che viene al mondo: l'amore del Cuore di Gesù
per ogni Suo fratello. Amore che riesce a effondersi e a mani-