tanto da non renderlo più così velocemente
soggetto
alle fatiche e alla mancanza di cibo e di bevanda
come invece avverrebbe in condizioni normali di vita per voi,
ora che avete perso la possibilità di vita oltre la vita
senza che una morte, un distacco fisico dalla realtà terrena,
non vi porti finalmente a brillare di luce propria
nella Mia realtà divina.
Sì, l'ho chiamata realtà divina
- questo mondo dell'aldilà" come invece voi osate chiamarlo
offendendo ciò che esso è in realtà:
un mondo ben preciso,
non delimitato però da pareti di alcun tipo,
ossia non più delimitato da fenomeni spaziali,
perché la mancanza di un corpo fisico ben preciso,
ossia delimitato nello spazio
con una forma corporea ripiena di materia,
rende non più necessaria la presenza di cose,
oggetti o situazioni fisiche tangibili e "reali"
(dove per reali intendo qui
realmente esistenti nello spazio e oggettivamente percepibili).
Dicevo dunque - a te
che ti distrai nel discorso e ne cerchi il filo
che a Me non sfugge -
dicevo dunque che in questo mondo
che Io invece chiamo della realtà divina
perché qui finalmente si riproduce uno stato
più vicino a Me,
che altrettanto non ho corpo né materia
che delimiti il Mio Essere divino
superiore ad ogni cosa
perché più in alto rispetto ad ogni cosa
e che ogni cosa sovrasta per poterne seguire il cammino -
in questa dimensione più vicina a Me
frutto di un progresso dell'uomo attraverso la scala dei valori
che da Me parte e che a Me ritorna,
l'uomo si trova
dopo aver in parte e parzialmente purificato il suo essere,