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PAROLE D'AMORE

DAL CUORE DEL PADRE
DAL CUORE DEL FIGLIO

pagina 93
 

 

 

 

e come mai siano così poche le pepite
che il "cercatore d'oro" riesce a estrarre dalla montagna,
quando tutte pepite d'oro dovrebbero essere
quelle che si trovano nel cuore e nelle viscere della montagna,
e tante, infinitamente tante dovrebbero essere le pepite,
tante da non dover rendere così difficile
il compito del "cercatore d'oro"
nella loro ricerca e nella loro estrazione
dal fango e dalla polvere
dopo che già le aveva dovute distaccare
dal centro della montagna,
conficcate nella roccia
o sparse in ciotoli nello spazio circostante.
Ebbene allora lo ti dirò
che potenzialmente tutte le rocce e le pietre di quella montagna
potrebbero essere pepite d'oro,
perché tutta d'oro fu creata quella montagna
che ha racchiuso in sé l'oro prezioso di solo alcune pepite
in numero ben precisamente delimitato,
e ciò avviene perché assai lungo
è il processo di ricerca e di estrazione
e quindi di riemersione di quel nucleo dorato,
quando altri di questi
hanno invece perso il loro splendore iniziale
perché la crosta esteriore, mista di fango e di polvere
e di liquido (si, scrivi "liquido") di varia formazione
ha a poco a poco distrutto e disperso, dopo aver disgregato,
quella pepita di oro che al loro interno si trovava.
Vano in quel caso è dunque il paziente lavoro
del "cercatore d'oro", che anzi,
nel suo continuo movimento del vaglio,
provoca il distacco di preziose particelle dorate
che hanno ormai perso di consistenza
non essendo più ben attaccate al loro nucleo centrale,
e disperse vanno così quelle piccole particelle dorate
che come scintille brillano tra la polvere e i sassi rimasti,

 

 

 

 
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